Rigenerazione urbana

Il quartiere Acquaviva di Caserta è una zona popolare a Sud della città di circa 15.000 abitanti. Un quartiere che porta lo stigma della periferia, dei frequenti arresti per spaccio, della fatiscenza delle case popolari. Eppure è un quartiere attivo, vivace, determinato a riscattare le proprie condizioni.

Siamo coinvolti con il Comitato Città Viva nei percorsi di rigenerazione abitativa delle case popolari Acer del quartiere, tramite i fondi del Pnrr, l’attivazione di CER ma soprattutto tramite alleanze socio educative quotidiane, che consentano la presa in carico di nuclei familiari che vivono ben al di sotto di livelli di povertà.

Il quartiere Acquaviva è al centro di un inedito Patto di Collaborazione, di cui siamo promotori, che punta a valorizzare 7 beni comuni materiali e immateriali della zona . Il Patto “Arcipelago: un mare di isole sociali” nasce da un impegno condiviso con 30 realtà trasversali per una gestione condivisa e sistemica di spazi comuni e servizi educativi, con particolare attenzione alla crescita di bambini e ragazzi.
L’obiettivo è ri-connettere le “isole” educative e culturali del quartiere, in cui il disagio socio economico cresce di pari passo alla scarsità di luoghi di aggregazione e verde pubblico.

I beni comuni sono una palestra di cittadinanza e partecipazione.
Dal 2017 a Caserta esiste il Regolamento per l’Amministrazione Condivisa che consente ai ai cittadini di collaborare alla gestione di spazi e attività, tramite i “Patti di Collaborazione”.
Siamo direttamente coinvolti nella gestione di 2 giardini pubblici, la Villetta di via Arno con il Comitato Città Viva e la Villa S.M. delle Beatitudini con il Comitato Parco Aranci.
Facciamo parte della Fondazione di Partecipazione “Communia – rete nazionale dei beni comuni”


Dal 2021, lavoriamo all’apertura della prima “Casa del Sociale” di Caserta, presso l’Ex Onmi, spazio comunale inutilizzato da vent’anni, oggetto di ristrutturazione finanziata dalla Regione Campania; i lavori sono in fase di avvio ma lo spazio è già affidato con Patto di Collaborazione al Centro Sociale promotore di una rete di 31 realtà.
Un percorso che nasce quando, nel 2019, l’Ex Canapificio di Caserta, sede ventennale del Centro Sociale e di proprietà della Regione, viene messo sotto sequestro per carenze strutturali. Parte quindi una mobilitazione nazionale per individuare un altro spazio dove potessero trovare casa le attività gratuite del Centro e dell’ampia rete associativa che utilizzava gli spazi del Canapificio. La Casa del Sociale presso l’Ex Onmi è lo spazio individuato dal tavolo Regione-Comune-Parti sociali nel 2020 ed è intitolato a Mamadou Sy, attivista senegalese, ponte tra culture, che ci ha lasciati prematuramente.

Siamo coinvolti nella rigenerazione del Campo Laudato Sì (già area Macrico), uno spazio prevalentemente verde di 33 ettari al centro della città, di proprietà ecclesiastica, strategico per lo sviluppo sostenibile di Caserta. Oggi candidato ad essere il primo Parco verde ad uso pubblico di Caserta e in parte già fruibile, è gestito dalla Fondazione di Partecipazione “Casa Fratelli Tutti” nata dalla Diocesi di Caserta, che ci vede componenti del Comitato Tecnico Scientifico. Questo percorso di rigenerazione è stato avviato nel 2022 dalla Diocesi, ma ha radici profonde. Inutilizzato dal 1999 dopo più di un secolo di uso per fini militari, il Macrico diventa oggetto di mire edilizie provocando la nascita del Comitato Macrico Verde con una mobilitazione civica senza precedenti. Da allora, siamo impegnati con numerose realtà per la difesa dell’area e, oggi, per la sua trasformazione partecipata. Nel 2017, l’impegno per il Macrico verde ci stimola a interrogarci sul futuro di altri spazi. Contribuiamo a scrivere quello che il Comune di Caserta approverà come Regolamento per l’amministrazione condivisa, con cui istituisce i Patti di Collaborazione. Da allora, a Caserta parte la pratica della gestione condivisa di spazi pubblici sottratti al degrado e all’abbandono.

Convinti che lo sviluppo sostenibile della città, capace di parlare anche alle migliaia di turisti che la attraversano, passa per la valorizzazione culturale dei suoi spazi, siamo coinvolti nelle aperture della Flora, giardino storico di pertinenza della Reggia di Caserta, luogo identitario chiuso da 18 anni, oggi in un percorso di animazione e rinnovata fruizione. Ugualmente, siamo impegnati in rete con altre associazioni cittadine per avviare un tavolo istituzionale per progettare un futuro diverso per le Ex Casermette: 6 ettari di verde antistante la Reggia, abbandonati da decenni benché custodi di una storia preziosa, legata alla liberazione dopo la Seconda Guerra Mondiale.