Chi Siamo



Il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta
è un’Organizzazione di Volontariato che dal 1995 si impegna per i diritti umani, la giustizia sociale e ambientale. A Caserta e nella zona di Castel Volturno (CE) promuoviamo reti di solidarietà con oltre 50 organizzazioni tra associazioni, chiese, scuole, cooperative, associazioni sportive e teatrali. Animiamo reti nazionali per la tutela dei diritti di immigrati e rifugiati e la cura dei beni comuni. Svolgiamo le nostre attività con fondi pubblici e privati, contando sull’esperienza e la generosità di circa 70 attivisti tra il Centro Sociale e le due associazioni “sorelle” nate più recentemente: Movimento Migranti e Rifugiati ODV e Comitato Città Viva ODV.

Per vent’anni, la sede del Centro Sociale è stata il Canapificio di Caserta, di proprietà della Regione: uno spazio molto grande, antenna sociale utilizzata da una moltitudine di realtà laiche e cattoliche e messa sotto sequestro nel 2019 con la motivazione dei problemi strutturali esistenti. Da allora, siamo in mobilitazione permanente per l’apertura di un nuovo spazio sociale che, dal Comune di Caserta e dalla Regione Campania, è stato individuato in uno stabile comunale abbandonato, l’Ex Onmi. Affidato tramite Patto di Collaborazione al Centro Sociale e ad una rete di 31 realtà. presso questo spazio nascerà la “Casa del Sociale Mamadou Sy”. Dal 2019, la tenuta delle nostre attività senza una sede stabile è stata fortemente compromessa ma altresì sostenuta da un sostegno locale e nazionale che ha consentito paradossalmente di rafforzare le radici sociali del nostro intervento.

Riceviamo contributi da fondazioni come Open Society Foundation, Fondazione Charlemagne e Fondazione Con il Sud. L’esperienza con le fondazioni internazionali ci ha dato l’opportunità di registrare la nostra organizzazione come EDA (Equivalency Determination Affidavit) – 501(C)3.

A Caserta, sperimentiamo un modello di inclusione sociale bilaterale che vede coinvolti cittadini autoctoni e cittadini migranti nel miglioramento delle proprie condizioni e nella rigenerazione del territorio, per costruire un nuovo “NOI” che prevenga razzismo e intolleranza.
Questo modello di inclusione si è potuto radicare grazie al progetto ministeriale di accoglienza per migranti Sprar (oggi Sai) del Comune di Caserta, di cui il Centro Sociale è stato Ente Gestore dal 2007 al 2021 arrivando ad accogliere fino a 200 persone all’anno, richiedenti asilo e rifugiati (uomini adulti e donne vittime di tratta con bambini) in un sistema di accoglienza diffusa, in 25 appartamenti distribuiti in vari quartieri cittadini, attivando una rete di inserimento lavorativo che raggiungeva il 20% di contratti stabili di lavoro dopo i tirocini. Oggi a Caserta, non esiste più il progetto di accoglienza “Sai” eppure riteniamo sia urgente e indispensabile poter garantire accoglienza abitativa, formazione professionale, tutela sanitaria e inclusione sociale. In questo contesto, aumentano di quantità ed impegno le progettualità a carico del terzo settore, del volontariato laico e cattolico e dei movimenti di base, coinvolti per garantire il rispetto dei diritti, costruire una società multiculturale e più equa.