Il quartiere Acquaviva di Caserta è una zona popolare a Sud della città di circa 15.000 abitanti. Un quartiere che porta lo stigma della periferia, dei frequenti arresti per spaccio, della fatiscenza delle case popolari. Eppure, è un quartiere attivo, vivace, determinato a riscattare le proprie condizioni. Siamo coinvolti col Comitato Città Viva nei percorsi di rigenerazione abitativa delle case popolari Acer del quartiere, tramite i fondi del Pnrr, l’attivazione di CER ma soprattutto tramite alleanze socio educative quotidiane, che consentano la presa in carico di nuclei familiari che vivono ben al di sotto di livelli di povertà. Il quartiere è al centro di un “Patto di Collaborazione” che vede coinvolte 30 realtà diverse tra loro, per una gestione condivisa e sistemica di spazi comuni e servizi educativi, con particolare attenzione alla crescita di bambini e ragazzi.
I beni comuni sono una palestra di cittadinanza e partecipazione. Dal 2017 a Caserta esiste il Regolamento per l’Amministrazione Condivisa che consente ai ai cittadini di collaborare alla gestione di spazi e attività, tramite i “Patti di Collaborazione”. Siamo direttamente coinvolti nella gestione di 2 giardini pubblici, la Villetta di via Arno col Comitato Città Viva e la Villa S.M. delle Beatitudini col Comitato Parco Aranci, e della prima “Casa del Sociale” di Caserta, presso l’Ex Onmi di viale Beneduce, con una rete di 31 associazioni. Facciamo parte della Fondazione di Partecipazione “Communia – rete nazionale dei beni comuni”
L’area Ex Macrico è uno spazio prevalentemente verde, di 33 ettari, al centro di Caserta, di proprietà della Chiesa, strategico per lo sviluppo sostenibile della città. Dopo 20 anni di abbandono dell’area, oggi, grazie ad un nuovo progetto della Chiesa locale e nazionale, il Macrico è candidato ad essere il primo Parco verde ad uso pubblico della città tramite un processo di rigenerazione che va reso condiviso e partecipato. Questo processo è gestito dalla Fondazione di Partecipazione Casa Fratelli Tutti costituita dalla Diocesi di Caserta, che ci vede componenti del Comitato Scientifico. Siamo impegnati a rendere quanto più aperto, contaminato e condiviso possibile questo processo e a preservare l’area da funzioni non compatibili con un Parco verde.